Era la vigilia di Natale. Nella vecchia casa si erano riuniti i parenti e gli amici più intimi per celebrare tutti insieme la festa più bella dell’anno. C’erano la vecchia nonna, la mamma, i due gemelli, Maria, la sorella maggiore, il parroco, un giovane dottore e persino i due cani. Per ultimo giunse il vecchio maestro con la sua solita aria svanita ed il cappotto logoro. Ma era sempre così allegro, gioioso e buono che tutti gli volevano bene. ” Cosa avete portato?” gli chiesero i gemelli correndogli incontro. Il maestro, pur non avendo nulla, dava sempre l’impressione di avere tutto, proprio come un mago. ” Ho qualcosa che farà piacere a tutti!” rispose e, prese dalla tasca del cappotto una scatola da cui estrasse una polvere. Il maestro mise la polvere sul ceppo del camino ed il fumo si diffuse per tutta la stanza. Allora la scena cambiò per ognuno. Tim, uno dei gemelli, si ritrovò a cavallo di un superbo destriero bianco. In mano teneva una spada scintillante e cavalcava terre lontane e sconosciute.
Tom, il fratello, si ritrovò su una nave che solcava l’oceano e lui ne era il valido capitano. Maria si ritrovò vestita con il più bell’abito da sposa che avesse mai sognato e il dottore invece si vide passeggiare per strada accanto alla sua adorata sposa, Maria e con loro vi era un tenero bambino dai riccioli color ebano. Il parroco per un attimo non scorse nulla ma il fumo lentamente si diradò e allora poté scorgere la città di Betlemme e udire mille campane suonare a festa. Nel cielo splendeva la stella cometa ed il parroco sentì il cuore colmarsi di gioia. La nonna invece vide una fanciulla seduta sopra ad un cuscino di velluto. Guardò meglio e vide sé stessa, bella e giovane, avvolta nell’abito da sposa che le aveva confezionato la sua mamma. Infine la mamma si ritrovò tra le mani metri e metri di broccato d’oro e non finiva più di misurare il tessuto pensando all’abito elegante che avrebbe potuto confezionarsi. Anche i cani ebbero la loro visione e mugolarono felici scodinzolando allegramente. A mezzanotte in punto le campane della chiesa suonarono. Allora il maestro spazzò via il fumo e l’aria tornò nitida e chiara. Tutti si risvegliarono in tempo per mangiare il budino e bere lo spumante. Il sogno magico era svanito, ma nel cuore di ognuno regnava un vago sentimento di pace e felicità.