Tra i dolci più amati del natale c’è sicuramente il Panettone, un classico dolce della Lombardia, divenuto un classico del Natale per tutti gli italiani. La storia racconta che sin dal 1300 i cittadini lombardi avevano l’abitudine, durante le festività natalizie, di riunirsi intorno al camino per preparare un pane di frumento, un lusso per l’epoca. Dal 1400 la ricetta si evolve per assumere sembianze vicine a quelle dell’attuale Panettone. Ma oltre la storia c’è la leggenda, una di queste narra che…
Viveva in tempi assai lontani, un povero garzone di fornaio di nome Toni. La vigilia di Natale aveva lavorato molto ad impastare pane e focacce. Era stanchissimo,la schiena gli doleva ma la sua giornata non era ancora finita. Si accinse ad impastare l’ennesimo blocco di pasta di pane e intanto preparò all’estremità della lunga asse le uova, l’uvetta, lo zucchero per la torta natalizia del padrone e per i suoi invitati. Quanto a lui, avrebbe trascorso un triste Natale accanto al letto della madre malata. Mentre tagliava le forme, per un movimento maldestro, rovesciò il barattolo dello zucchero. Nel tentativo di salvare il salvabile schiacciò le uova e si ritrovò con la pasta del pane intrisa di zucchero, uova e uvetta. Non gli rimase che impastare il tutto con le lacrime di disperazione che gli caddero sulle grosse forme che tagliò e mise a cuocere.
Quando le grosse pagnotte, profumate e soffici, uscirono dal forno, il ” Pan de Toni”, come lo chiamò subito il padrone furbo, gli fece fare affari d’oro,l’indomani quando fu venduto ai signori del paese. Fuori dalla leggenda, la storia ufficiale vuole che il panettone apparisse sulla tavola di Ludovico il Moro al castello degli Sforza, il Natale del 1495. Si teneva quel giorno un banchetto per celebrare il nuovo potere conferito al duca da un decreto dell’imperatore Massimiliano. Alla fine del banchetto venne portato in tavola il panis quidam acinis uvae confectus, il pane confezionato con acini di uva. Piacque molto al duca il nuovo dolce ideato dal cuoco Antonio Toni, che ben presto, tutti i milanesi poterono assaggiare,perché con atto munifico Ludovico il Moro ne fece distribuire la ricetta a tutti i cuochi di Milano. E il pan di Toni venne sbrigativamente chiamato “panettone”.