La Befana per Piccoli Turisti è una divertente storia scritta da Ellen Locatelli e Stefania Scaini, una divertente storia sulla Befana da leggere insieme ai bambini.
C’era una volta, tantissimo tempo fa, una stella che, tra le tante che stavano in cielo, si distingueva perché aveva una lunga chioma luminosa e veniva perciò da tutti chiamata Cometa.
La Stella Cometa non era come tutte le altre, a lei era riservato il compito di annunciare agli uomini grandi avvenimenti. Così, quando un evento straordinario accadeva nel mondo, la Stella Cometa, dal profondo blu, si metteva in viaggio, attraversando l’universo arrivava nel nostro cielo e si fermava proprio a illuminare l’incredibile accadimento.
Un giorno venne mandata in luogo chiamato Betlemme. Doveva illuminare una misera capanna in cui era nato un bel bambino. Allora, pettinata la sua lunga chioma, si mise in viaggio e si fermò proprio dove le avevano ordinato. Ogni notte splendeva nello scuro cielo aspettando che qualcuno si accorgesse di lei. Molto lontano da Betlemme vivevano tre astronomi. Sapete cosa è un astronomo? È uno studioso del cielo. In pratica passa tutta la vita col naso in su a guardare stelle e pianeti. Ebbene, i tre astronomi si accorsero che nel cielo brillava la Stella Cometa e, curiosi come solo gli studiosi sono, decisero di mettersi in cammino per raggiungere il punto esatto illuminato dalla stella.
Preparati i bagagli, raccolti i loro strumenti, si misero in marcia. Di notte, quando le stelle brillavano, usavano i loro strumenti e calcolavano il percorso che al sorgere del sole avrebbero intrapreso. Viaggiarono per giorni e giorni, attraversarono pianure, deserti, montagne e mari.
Più si avvicinavano alla meta e più diventavano curiosi e così cominciarono a chiedere a chi incontravano se sapesse cosa la Stella Cometa stesse illuminando. Immaginatevi la sorpresa quando più di uno disse loro che illuminava una misera capanna in cui era nato un bel bambino. Certo l’arrivo di un bimbo è sempre stata una grande festa, ma scomodare addirittura la Stella Cometa! In ogni caso è buona educazione non arrivare a mani vuote ad una festa, un regalo, seppur piccolo, va portato. Ora, non è che i tre fossero così sicuri della nascita del bimbo, perché pareva loro strano che la Stella Cometa fosse lì solo per lui, ma nel dubbio preferirono comunque preparare dei regali.
Quando finalmente arrivarono a Betlemme, si persero per le strette vie del paese. Dopo aver girovagato a lungo, decisero di chiedere informazioni e bussarono alla prima porta che trovarono. In quella casa abitava una signora che era sempre molto indaffarata. Stava pulendo casa con una enorme scopa. Aveva cominciato a riordinare fin dalla mattina presto e ora, a tarda sera, stava finendo di spazzare il pavimento. Quando sentì bussare si seccò moltissimo. Chi mai osava interromperla proprio ora che aveva quasi finito? E poi era tutta in disordine, sporca e si era persino tolta la dentiera!
Fece finta di non essere in casa sperando che quegli scocciatori se ne andassero. Gli astronomi invece bussarono nuovamente. Non c’era verso, doveva aprire la porta. Arrabbiatissima aprì e in tono secco disse loro: “Cosa volete?” I tre le spiegarono che si erano persi e le chiesero se sarebbe stata così gentile da accompagnarli proprio là dove la Stella Cometa indicava, per portare i doni al bambino appena nato. Figuriamoci, con tutto quello che aveva da fare! Ma cosa pensavano? Che fosse a loro disposizione? Li licenziò in malo modo e, sbattendo loro la porta in faccia, riprese subito con le pulizie.
Finì dopo tre ore e, mentre ammirava la sua casa tutta splendente, ripensò ai tre che le avevano chiesto aiuto e al bambino appena nato. Si pentì di essere stata tanto brusca e così, senza neppure cambiarsi e senza neppure mettersi la dentiera, decise di andare a cercarli per dare loro il suo aiuto. Anche lei si ricordò che ad una festa non si arriva mai a mani vuote, ma ora era tardi, tutti i negozi erano ormai chiusi. Come fare? Frugò nella credenza e trovò un bel sacchetto di dolciumi, un regalo perfetto! In fretta e furia uscì di casa, era ormai notte e, per sentirsi più sicura, afferrò la scopa che aveva lasciato sull’uscio e si mise in cammino. Girò tutta la notte senza riuscire a trovare né i tre né il bambino. Al sorgere del sole si sedette a riposare e si addormentò.
Si risvegliò che ormai era nuovamente notte e si rimise alla ricerca. Niente. Non c’era verso di scovarli. La poveretta di notte vagava e di giorno dormiva. A un certo punto prese una decisione. Capito che ormai era impossibile trovarli, ogni notte sarebbe entrata in ogni casa che incontrava e, se ci fosse stato un bimbo, gli avrebbe lasciato qualche dolciume.
E così fece. Entrava pian piano nelle case e lasciava i suoi dolcetti sul tavolo della cucina. Ben presto si sparse la voce di quella strana signora che girava di notte con una scopa e un sacchetto di dolciumi e tutti i bimbi cominciarono ad aspettarla. Qualcuno riuscì anche a vederla e si accorse che aveva i piedi mal ridotti e le calze bucate. Così decise di farle trovare un bel paio di calze nuove. La signora, commossa da tale gesto, ne prese solo una lasciando l’altra ricolma di dolci.
Passarono gli anni e la poveretta, ormai vecchia e molto stanca, una notte si sedette in un grande prato e, rivolti gli occhi al cielo stellato, disse: “Come vorrei riuscire a portare i dolci a tutti i bambini, ma sono diventata vecchia e mi mancano le forze” 10 Proprio in quel momento passava nel cielo una stella cadente che, si sa, esaudisce ogni desiderio. Così la scopa si trasformò in una scopa magica capace di portarla in tutte le case in una sola notte per riempire di dolciumi le calze. Da allora nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, la vecchia signora visita tutte case del mondo e lascia ad ogni bambino un po’ dei suoi dolcetti. E sapete cosa fa nelle altre notti? Finalmente riposa!