Le persone non possono vedere gli Elfi, se non sono loro stessi a mostrarsi; ma ci fu una donna che ci riuscì. C’era in Islanda una fattoria dove vivevano un ricco contadino e sua moglie,che era capace di aggiustare le ossa e di curare ogni malattia con le erbe. Per questo la gente del villaggio veniva a chiederle aiuto. Lei ed il marito usavano alzarsi molto presto, ma un giorno, capitò che la donna non si svegliasse, come se fosse caduta in un sonno stregato. Nessuno riuscì a farle aprire gli occhi, né chiamandola a voce alta, né scuotendola. Dal suo viso si capiva che stava sognando e, quando verso sera, finalmente si svegliò, aveva molte cose da raccontare. In sogno infatti, aveva sentito bussare la porta e in sogno aveva aperto; sulla soglia c’era un uomo mai visto, riccamente vestito che le aveva ordinato di seguirla. La donna aveva obbedito e, quello, l’aveva guidata verso una grande pietra, chiedendole di girarci attorno tre volte. Ed ecco che al posto della pietra era apparsa una casa magnifica con la porta spalancata. “Mia moglie sta per avere un bambino” aveva detto l’uomo “e tu devi aiutarla, e appena il bambino sarà nato, non dimenticare di ungergli gli occhi con questo”.
Poi le aveva dato una scatoletta piena di una pomata dall’odore pungente e l’aveva condotta in una stanza dove una bellissima fanciulla dai lunghi capelli, se ne stava tutta sola su un gran letto e si lamentava sottovoce. Non c’era voluto molto perché il bambino nascesse e la donna subito gli aveva fatto il bagno, avvolgendolo in panni puliti e deponendolo nella culla. Quindi gli aveva unto gli occhi con la pomata e, senza che nessuno se ne accorgesse, se ne era messa un po’ nell’occhio destro. Le era venuto in mente che quella strana sostanza doveva possedere chissà quali virtù magiche e voleva provarne l’effetto. Finalmente l’uomo l’aveva riaccompagnata a casa, offrendole in dono una stoffa preziosa. Poi la donna si era svegliata e, a quel punto, sotto il cuscino ci trovò proprio la medesima stoffa. “Questa è opera degli Elfi!” disse suo marito ed i servi di casa furono d’accordo. Tutti infatti, sapevano che ogni tanto, gli Elfi hanno bisogno dell’aiuto di una donna mortale per mettere al mondo i loro figli e, stavolta, erano venuti a chiamare la padrona della fattoria. Della faccenda si parlò per un pezzo, ma a nessuno venne in mente di chiedere alla donna dell’unguento che si era messa nell’occhio a cosa potesse servire. Quanto a lei, non andò certo a raccontare in giro che la pomata possedeva un potere straordinario, perché le aveva dato la “vista” e cioè la capacità di vedere tutto ciò che accadeva sulla terra e sottoterra.
Il suo occhio destro era diventato un occhio elfico e, la vita di quelle invisibili creature non aveva più segreti per lei. Grazie a quell’occhio poteva accorgersi che la desolata campagna e le scogliere non erano affatto deserte come sembravano, ma piene di gente splendidamente vestita, che spesso si divertiva a spiare gli uomini senza essere vista, e rideva di loro.”Ah se sapessero che adesso tocca a loro essere spiati” pensava la donna e se la godeva un mondo. Un giorno che era andata al villaggio, però vide passeggiare tra i banchi del mercato l’uomo che era venuto a cercarla quella famosa notte, con un bellissimo bimbo in braccio.”Deve essere il bambino che ho aiutato a nascere” disse lei ad alta voce.”Ma guarda come si è fatto grande e grazioso!”. L’Elfo sentì e capì subito che la donna poteva vederlo, segno che doveva aver rubato un po’ di pomata. Allora le si avvicinò, e le sputò nell’occhio destro e se ne andò tranquillamente lasciandola lì a strillare e a maledire. Da quel giorno la donna perse la “vista” e non vide più un Elfo in vita sua; cose che capitano a non saper tacere quand’è il momento.