Sempre più spesso si sente parlare di Babywearing come fosse una moda degli ultimi tempi. In realtà è una abitudine antica, semplice e conosciuta da sempre. Si tratta della pratica di portare il bambino addosso, vicino al corpo del genitore ed è ciò che facevano tutte le mamme quando ancora non esistevano i passeggini. In questo articolo vorremmo prendere le distanze da chi demonizza l’uno o l’altro metodo di trasporto perché, dopotutto, nessuno può insegnare ad una mamma come si fa ad essere mamma.
Se sei genitore saprai già quanto fastidioso possa essere il consiglio altrui su come devi gestire la tua prole, soprattutto se è qualcuno che non ti conosce, non sa nulla di te e del tuo stile di vita, proprio come chi scrive questo articolo. Per queste ragioni non scriveremo un articolo da tifo, che lodi ed esalti il babywearing a scapito del passeggino. Descriveremo solo i vantaggi di questo metodo e i benefici che comporta nello sviluppo del rapporto con il bebè.
Perché si sceglie di portare il bimbo addosso?
La scelta del babywearing si fonda sulla promozione dell’attaccamento e della fiducia che si viene ad instaurare tra genitore e figlio. Questo modo di gestire la relazione è basato su stimolazioni di sicurezza anche quando il genitore è indaffarato in altre faccende. È risaputo che nei primi mesi di vita i neonati hanno estremo bisogno di contatto fisico, odoroso e sonoro con le figure genitoriali e questo può diventare piuttosto stressante per una neo-mamma e un neo-papà. Allontanarsi dalla stanza in cui il bambino riposa sull’ovetto, 99 volte su 100 si traduce in un pianto interrotto che, unito alle notti insonni e al conseguente calo fisiologico spinge i genitori a trascinarsi come zombie per arrivare a fine giornata. Con il babywearing mamma e papà possono fare le loro cose in tranquillità mentre il piccolo è rintanato sul petto dei genitori e ha tutto quello che gli serve: contatto fisico, raccoglimento e calore. I neonati sono cuccioli indifesi che non piangono per fare un dispetto ai genitori. La loro crescita serena è stata da sempre oggetto di grandi dibattiti ma è chiaro a tutti che portarli indosso riduce notevolmente le situazioni di stress da pianto inconsolabile e che allontana la mamma dal rischio di depressione post parto.
Cosa significa babywearing?
Indossare il bambino è la traduzione letterale di babywearing e, anche in italiano, questa forma ha un significato dolce e pieno di amore. Indossarlo non significa solo portarlo in collo ma averlo sempre accanto, cuore a cuore, finché non sarà in grado di scoprire il mondo e muovere i suoi primi passi. Il babywearing consiste quindi nell’utilizzare fasce o supporti da indossare entro i quali viene disposto il bambino in totale sicurezza e nel rispetto della sua fisiologia. Il babywearing, tuttavia, ha una scadenza ovvia: è praticabile da 0 a 3 anni perché la schiena di mamma e papà non può trasportare un bambino di 10 chili dalla mattina alla sera.
Perché è una scelta educativa?
Si tratta di una scelta educativa che si fonda sul principio del rispetto della fisiologia del bambino. Difatti si sa che un neonato viene al mondo dopo circa 42 settimane ma, a differenza di altri mammiferi in natura, non è autosufficiente da subito. Il neonato, infatti, necessita di un periodo di maturazione detto “esogestazione” durante il quale il contatto della mamma è necessario a sviluppare la sua neuro-fisicità.
Inoltre il contatto con il corpo del genitore funge da termoregolazione per il neonato. Questo avviene grazie ad un processo chiamato “sincronia termica” e si verifica anche tra due persone che si amano: il battito cardiaco, il respiro e il calore corporeo si livella tra due persone a contatto e nei bambini questo induce tranquillità, sicurezza e confort: ovvero meno pianto.
I papà possono praticare il babywearing?
Il babywearing può sicuramente essere praticato anche dal papà ma con dei meccanismi diversi. Chiaramente se il padre è stato presente durante la gravidanza il bambino lo riconoscerà e avrà piacere a stargli in braccio o in collo. Com’è naturale il neonato cerca la mamma ma non è detto che stare con papà gli dispiaccia, anzi. Il babywearing del papà è un modo per entrare meglio in sintonia e aiuta a conoscersi meglio e a sviluppare una relazione di fiducia forte e sana.
Quindi quali sono i vantaggi del babywearing?
Se dovessimo riassumere tutte le considerazioni fatte sinora potremmo fare un elenco molto vasto ma proveremo ad essere sintetici e chiari per arrivare dritti al punto: perché scegliere il babywearing? Quali sono i reali vantaggi?
Il contatto favorisce l’allattamento grazie alle maggiori produzioni di ossitocina e di prolattina. Inoltre il contatto migliora la relazione aiutando il genitore a comprendere più facilmente i bisogni del neonato. Questo fattore è importante anche per i genitori che migliorano la propria autostima e diventano positivi e reattivi agli stimoli del neonato.
Ovviamente tutto questo si traduce in meno pianti, meno stress e minor frustrazione. In un clima più sereno i genitori riposano meglio e con il bambino in collo possono svolgere tutte le normali azioni quotidiane evitando l’auto-isolamento in cui molte mamme sono solite chiudersi. Difatti con la fascia o con il marsupio si esce di casa senza troppi pensieri e via via passano i brutti pensieri, le sensazioni di essere inadeguati, la stanchezza ed il nervosismo.
Cosa serve per approcciarsi al babywearing?
Sul mercato esistono diverse soluzioni, ti consigliamo di dare un’occhiata al sito flokbaby.it che le raccoglie tutte. Per le premesse fatte in principio non possiamo dirti davvero se la fascia sia meglio del marsupio o che dovresti assolutamente comprare un Mei Tai.
Tutto dipende dallo stile di vita, dalle esigenze di trasporto del piccolo, dal lavoro che fai e da tante altre variabili. Esistono fasce grandi per accompagnare tutta la crescita o fasce più piccole adatte a quando il piccolo mantiene la testa sul collo. CI sono modelli elastici che non devono essere legati e modelli a legatura o ad anello per portare il piccolo sul petto, sulla schiena o sul fianco.
Quando bisogna scegliere quale supporto acquistare è importante rifletterci bene e capire la miglior scelta anche nel rispetto del bambino.