Una volta c’era un lupo così buono che non faceva male a nessuno, anzi faceva del bene. Un giorno vide che una signora aveva perso gli occhiali, lui si mise a cercarli, girò di qua, girò di là finché li trovò. Glieli portò e la donna lo ringraziò.
Appena mise gli occhiali si accorse che era un lupo e incominciò a gridare: «Al lupo! Al lupo!» . Il lupo scappò per paura di essere ucciso, ma era disperato perché nessuno sapeva che era buono e non faceva del male a nessuno. Lungo la strada c’era un uomo che stava cambiando la ruota della sua macchina, perché aveva forato. Il lupo l’aiutò a cambiare la ruota ma l’uomo, quando si accorse che il suo aiutante era un lupo, prese il fucile. Il lupo scappò ma lui gli sparò e non lo prese. Il lupo se ne andò lontano, e mentre andava desiderava morire perché nessuno capiva che lui era buono: solo gli animali lo sapevano. Cammina cammina, arrivò in un bosco dove c’era una lupa che lo guardava. La lupa gli disse: «Ho fame e laggiù c’è un gregge. Va’ a prendermi una pecora. Il cane sa che sei buono, e ti lascia passare».
«Io sono buono, non prendo e non uccido mai pecore, né altri animali» rispose il lupo. La lupa lo guardò con occhi dolci e replicò: «Che vale essere buono se tutti credono che sei cattivo? Meglio prendermi la pecora, così fai il buono con me, no?». Il lupo pensò come dire di no alla bella lupa, ma poi mormorò tra sé: «E vero, nessuno mi vuole bene, vado». Si avvicinò al gregge, e il cane che era di guardia lo lasciò passare perché sapeva che era buono. Il lupo si avvicinò alle pecore, ne prese una per il collo e scappò. Il cane, meravigliato, gli ringhiò dietro: «Ehi, non scherzare, riporta qui quella pecora!». Ma il lupo la portò invece alla bella lupa, poi ritornò dal cane e gli mostrò i denti, e il cane scappò.
Da quel giorno, quando aveva fame, rubava e ammazzava. Così tutti, animali e uomini, vennero a sapere che il lupo buono era diventato cattivo per non fare il cretino, e lo trattavano ormai come un lupo cattivo.