Molti credevano che la Befana fosse una vecchia zitella che, non aveva figli quindi si dedicava a quelli degli altri. E invece si sbagliavano, perché anche la Befana aveva marito e figli. Chi fosse veramente il marito della befana non lo sa bene nessuno. C’è chi dice che fosse il Barabau, un essere spaventoso e crudele, che molte mamme nominavano per far paura ai bambini disubbidienti. C’è chi dice invece che fosse il Carnevale, come racconta la strofa di una vecchia filastrocca: La Befana s’è risolta di voler pigliar marito Carnevale è lì ammanito che la vuole viva o morta…
C’era persino chi era convinto che il marito della Befana fosse Sant’Antonio Abate in persona. Questo Santo viene sempre presentato nei dipinti come un buon vecchione dai capelli bianchi e dalla lunga barba, candida come la neve. E vestito di poveri abiti, ha un bastone in mano con in cima un campanello e dalle pieghe del suo mantello fa capolino un grasso maiale. Forse perché è così vecchio, umile e vestito poveramente, in molti lo avranno considerato il marito ideale per la nostra Befana, e poi la sua festa era solo undici giorni dopo quella della Befana.
In quei paesi dove credevano realmente che essi fossero marito e moglie, succedeva una cosa curiosa: la Befana e il suo maritino, come tutte le coppie che si rispettino, si aiutavano di cuore a vicenda. Così Sant’Antonio impietosito dal tanto lavoro che la Befana aveva da fare nella notte dell’Epifania, l’aiutava volentieri nella distribuzione dei doni e lo faceva dividendo in parti uguali quel compito così delicato: la Befana portava i doni alle bambine nella notte del 5 gennaio e lui li portava ai maschietti nella notte del 16 gennaio.