Tu certo non scorderai: non sai di sofferenze senza nome non sai d’atroci prigioni ove il respiro tra i denti è brama di vita e la fede dei popoli speranza.
Tu non sai che oltre il filo spinato ove ora ti posi era un mondo perduto ove giacevano sepolti nella memoria gli affetti più cari o il nulla.
Tu certo non scorderai la ferocia lucida dei popoli che impazziscono a volte e sicuri di giuste ragioni son mostri senza nome: tu non sai, timido uccello di noi dispersi per il mondo e quanto bieco sia spesso l’uomo. Io so: per non dimenticare.