San Giovanni Battista viene ricordato il 24 giugno.
UNA VOLPE MOLTO ASTUTA
L’inverno era stato freddo e lungo, il cibo scarso e la fame molta, Isengrino, volpe astuta, tornava ogni sera a zampe vuote dalla moglie e dai volpacchiotti affamati. Un mattino, però, mentre trotterellava senza sapere dove andare, sentì per caso due pescatori che, parlando fra di loro, si vantavano di aver fatto una pesca di anguille quasi miracolosa… Isengrino li tenne d’occhio finché li vide salire sul loro carro, tirato da un ronzino stanco e lento, e avviarsi verso casa; una vecchia coperta rossa ricopriva il carico di pesce. Tenendosi nascosto dietro la siepe, Isengrino corse avanti e, passata una curva, si gettò in mezzo alla strada e lì rimase, immobile come un morto. Quando i due pescatori lo videro, si dissero: “Toh! Una volpe morta!”. “Mettiamola sul carro e portiamola a casa”. Così fecero. E la furba volpe si trovò sdraiata sul più bel materasso che mai avesse visto; protetta dalla coperta, cominciò a mangiare e mangia che ti mangia fece proprio una robusta scorpacciata. I due pescatori, a cassetta, avevano cominciato a discutere su ciò che avrebbero fatto di tutto quel pesce e, soprattutto, come si sarebbero divisi la pelliccia della volpe. A un certo punto la discussione divenne così accanita che i due, fermato il carro, scesero a terra e cominciarono a darsele di santa ragione! Frattanto Isengrino, dopo essersi intrecciato intorno al collo una bella collana di anguille per la moglie e i volpacchiotti, sgattaiolò quatto quatto da sotto la coperta e… via. Favole come questa, che narrano le avventure di volpi, galli, lupi e leoni furbacchioni, si raccontavano anticamente in Francia durante le lunghe sere invernali. E proprio nella notte che precede San Giovanni, i contadini usavano portare una gallina nel bosco e lasciarla lì per la volpe Renard. Con questa offerta cercavano di convincerla a non visitare più i loro pollai… I contadini francesi raccontavano anche che Mamma Lupa porta per la prima volta i suoi lupacchiotti a dissetarsi al fiume proprio nella notte che precede la festa di San Giovanni e guai al cucciolo che, anziché bere da lupo, beveva da cane: i suoi fratelli gli saltavano addosso e lo sbranavano. Ma chi aveva coraggio di andare a vedere se la cosa era vera o no?
PAESE CHE VAI…
In Svezia, in occasione di San Giovanni, si fanno molte feste popolari, simili a quelle per l’albero di maggio. Gli Svedesi amano moltissimo gli alberi e un tempo non c’era casa accanto alla quale non ci fosse un albero speciale, sacro, che proteggeva la casa e la famiglia che vi abitava. Spesso era una betulla. La Svezia è un paese ricco di foreste e queste foreste erano popolate da gnomi, gnome, elfi, troll e da tutte le altre meravigliose creature che s’incontrano nelle fiabe. C’era anche uno spirito che abitava nelle acque delle sorgenti e che, come molti Svedesi, suonava bene il violino. Per la verità questo spirito lo suonava non solo bene ma splendidamente! Perciò alcuni giorni prima di San Giovanni, qualche giovanotto del paese andava da lui a prendere delle lezioni. Lo spirito della sorgente era contentissimo di dargliele ma in cambio voleva avere la sua anima.
Nella notte di San Giovanni, il giovane ritornava in paese… e davvero! Suonava in modo cosi irresistibile che tutti dovevano mettersi a ballare. Dall’altra parte del mondo, in Brasile, San Giovanni è, ovviamente, in inverno. Durante questa festa i bambini costruiscono delle piccole mongolfiere di carta, a forma di casetta con dentro un lumino, e le fanno volare. È uno spettacolo molto suggestivo. A Roma, per San Giovanni, si cucinano e si mangiano le lumache, specialmente nelle trattorie all’aperto di Trastevere. Povere chiocciole, non avranno molta simpatia per San Giovanni! Che ne dici?