Circa 3000 anni fa, Olimpia era un importante centro religioso della Grecia sud-occidentale. Gli antichi greci adoravano Zeus dio sovrano, ed a Olimpia organizzavano regolarmente celebrazioni in suo onore che comprendevano competizioni atletiche. I primi giochi olimpici si tennero nel 776 a.C. e da allora, la manifestazione fu ripetuta ogni quattro anni per oltre 1100 anni. L’importanza dell’evento é testimoniata dal fatto che in questa occasione ogni guerra doveva essere interrotta, per permettere agli atleti e agli spettatori di partecipare.
Il tempio di Zeus
Nel V secolo a.C. gli abitanti di Olimpia, decisero di costruire un tempio dedicato a Zeus. Fra il 446 e il 456 a.C. fu eretta una spettacolare struttura, formata da enormi blocchi di pietra circondati da imponenti colonne. Ad opera ultimata, il tempio rimase per alcuni anni privo di una vera e propria statua di Zeus, per cui ben presto si arrivò alla conclusione che questa era assolutamente necessaria. Per la sua realizzazione fu scelto un famoso scultore di Atene.
La realizzazione della statua
Lo scultore si chiamava Fidia e ad Atene aveva già prodotto due splendide statue della dea Atena. A Olimpia, Fidia e i suoi uomini, per prima cosa approntarono un’intelaiatura di legno, che doveva rappresentare lo scheletro della statua. La struttura fu quindi ricoperta con lastre d’oro in corrispondenza delle vesti. Le giunture furono nascoste e la statua finita non tradiva la presenza dello scheletro interno.
Una visione sollevata
Zeus appariva seduto su un trono con intarsi d’ebano e pietre preziose. La statua finita era alta 13 metri e quasi toccava il soffitto del tempio, l’impressione era che se Zeus si fosse alzato, avrebbe sollevato il tetto. Lungo le pareti furono costruite delle piattaforme d’osservazione all’altezza della testa, affinché i visitatori potessero guardare in faccia il loro dio. La statua fu completata intorno al 435 a.C. e per i successivi 800 anni rimase una delle opere più spettacolari del mondo.
Il trasferimento della statua
Verso il 40 d.C. l’imperatore romano Caligola, si mise in testa di far trasportare la statua a Roma. Furono dunque invitati degli uomini per compiere l’operazione, ma secondo la leggenda la statua scoppiò in una risata così fragorosa che gli operai fuggirono impauriti. Nel 391 d.C. con l’avvento del Cristianesimo, i romani bandirono i giochi olimpici e chiusero i templi greci; alcuni anni più tardi la statua di Zeus fu spedita a Costantinopoli. Nel 462 d.C. il palazzo che ospitava la statua prese fuoco e nulla scampò all’incendio. Nel VI secolo l’intera area di Olimpia fu interessata da alcune scosse di terremoto. Il tempio e lo stadio furono distrutti da smottamenti e inondazioni ed i resti furono ricoperti di fango. Ciò permise la conservazione di alcune parti di Olimpia per un millennio. In tempi recenti gli archeologi, hanno compiuto scavi sul posto. Oggi i visitatori possono passeggiare attraverso le rovine e vedere il luogo dove un tempo si trovava la magnifica statua di Zeus. La statua stessa però é andata perduta per sempre.